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Monterotondo Marittimo è un comune della provincia di Grosseto di circa 1.300 abitanti, distante dal capoluogo circa 90 km. Si trova all'estremità nord-occidentale della provincia, nei pressi del confine con la provincia di Pisa.
Il territorio comunale si estende su una superficie superiore ai 100 km², nella parte occidentale delle Colline Metallifere. Confina a nord con i comuni di Monteverdi Marittimo, Pomarance e Castelnuovo di Val di Cecina della provincia di Pisa, a est con il comune di Montieri, a sud con il comune di Massa Marittima e a ovest con il comune di Suvereto e la provincia di Livorno.
I centri abitati si sviluppano dai 168 metri s.l.m. di Frassine, nella parte occidentale del territorio comunale, fino ai 539 metri s.l.m. di Monterotondo Marittimo.

Frazioni : Frassine




Il suo nome deriva da Mons Ritundus per la particolare conformazione conica del colle su cui sorge l'abitato.
Monterotondo viene citato per la prima volta in un documento del 1128 anche se la sua origine è certamente più remota.
Nel 1163 Federico Barbarossa concesse alla famiglia degli Alberti di Magona il privilegio sul castello. Nel1209 morto il conte Alberto il castello passo al figlio Rinaldo. Dopo alterne vicende, nel 1263 il castello passò sotto il dominio del libero comune di Massa Marittima seguendone le sorti fino a quando passo sotto il controllo della repubblica senese.

Centro Storico

















La Chiesa di San Lorenzo


La chiesa di San Lorenzo è un edificio sacro situato a Monterotondo Marittimo.
Alcuni paramenti regolari di alberese rivelano la sua origine medievale, ma l'aspetto odierno fa presumere una ristrutturazione cinque-seicentesca.
La facciata a capanna è intonacata, ed è animata dal portale in pietra. L'interno è a navata unica, con corto transetto e la cappella della Misericordia sulla sinistra. La volta è a sesto ribassato, con lunette che si raccordano con lesene di ordine ionico.
Una tavola con la "Madonna col Bambino in trono e angeli" è opera di un maestro primocinquecentesco noto col nome convenzionale di Maestro di Monterotondo Marittimo o di Pomarance. Una tela della prima metà dell'Ottocento di autore ancora non identificato raffigura le "Esequie di una fanciulla alla presenza dei confratelli della Misericordia".


















Le Biancane


Il parco naturalistico delle Biancane è un'area naturale in cui sono ubicate le caratteristiche Biancane nei pressi del centro di Monterotondo Marittimo (GR), che e rappresentano uno dei tanti siti in cui la geotermia caratterizza fortemente il paesaggio al confine fra le province di Pisa e Grosseto. Si ha infatti la presenza di diverse tipologi di manifestazioni geotermiche come soffioni, fuoriuscite di vapore dal terreno, putizze e fumarole. Il nome deriva dal colore bianco delle rocce che caratterizza tutto il paesaggio, infatti, le emissioni di idrogeno solforato causano una reazione chimica con il calcare trasformandolo in gesso. Il vapore che esce dalle fratture delle rocce ha una temperatura di circa 100 °C ed è costituito per il 95% da vapore acqueo e per il restante da anidride carbonica, metano, ammoniaca, acido solfidrico responsabile del caratteristico odore di uova marce, acido borico, azoto, idrogeno ed in minor misura elio, argon, radon ed altri gas nobili. In corrispondenza degli sbocchi di vapore si hanno cristallizzazioni di zolfo di nativo sottoforma di aggregati aciculari o di incrostazioni dovute all'ossidazione dell'acido solfidrico dovute al contatto con l'aria. La presenza dell'acido solfidrico è causa inoltre di un'intesa acidificazione del suolo e la forte aggressività chimica di alcuni componenti dei fluidi geotermici ha prodotto un vistoso sbiancamento del suolo. Tutte le rocce si presentano alterate dalla circolazione dei fluidi geotermici, alterazioni che si manifestano con la scomparsa dei colori originali e con variazione della composizione. Le Biancane con i suoi Lagoni rappresentano una delle aree di competenza del Parco Tecnologico Archeologico delle Colline Metallifere Grossetane. Biancane si trova il Lagone. Il cratere viene alimentato da infiltrazioni di acqua termale provenienti dalla collina sovrastante. L'acqua viene portata ad ebollizione dal vapore che esce dal fondo del pozzo fino a raggiungere la temperatura di 100-150 °C. In alcuni casi l'acqua viene spinta in alto con veemenza sino a raggiungere decine di centrimentri di altezza. Le sperimentazioni per l'estrazione di acido borico, da parte di Uberto Francesco Hoefer, hanno avuto inizio proprio alle Biancane, in particolare presso il Lagone Cerchiaio, anch'esso compreso all'interno del territorio delle Biancane. Il termine Cerchiaio deriva dalla traduzione locale, già in epoca altomedievale, di utilizzo delle acque bollenti per la curvatura dei rami di castagno per la "cerchiatura" delle botti. Fin dai tempi degli Etruschi le acque boriche erano ritenute efficaci per le malattie della pelle, le piaghe, come sollievo per artriti e dolori muscolari e per la cura delle malattie del fegato e dei reni. Attualmente l'acido borico viene utilizzato nella produzione di smalti, per le ceramiche, nell'industria del vetro e in quella farmaceutica. Il sito delle Biancane è infine caratterizzato dalla presenza di pozzi geotermici dai quali fuoriesce vapore ad alta entalpia. Il vapore viene così convogliato ed inviato alla centrale geotermica per la produzione di energia elettrica (potenza 10 MW), situata sul lato ovest . Il vapore viene inviato direttamente alla turbina, e successivamente, condensato e depurato dei gas incondensabili. L’acqua di condensa viene raffreddata e reiniettata nel sottosuolo. A Monterotondo Marittimo iniziò la produzione di energia elettrica da fonte geotermica a livello industriale nel 1916. Nel 1918 venne costruita una centrale di produzione presso il Lago Boracifero da 250 KW. La centrale geotermoelettrica dell'ENEL che si trova presso Le Biancane risale al 1958 ed è stata modernizzata nel 2002. Le quattro centrali situate nel territorio del comune di Monterotondo Marittimo riescono a coprire il 70% dell'intero fabbisogno energetico della provincia di Grosseto tramite lo sfruttamento del vapore proveniente dai pozzi geotermici della zona.

Renato Fucini

 A Monterotondo nell' omonima via si trova la casa natale di Renato Fucini. Il celebre scrittore maremmano, passò qui sua infanzia fino a quando nel 1849, la famiglia si trasferì prima a Livorno, poi a Empoli. Iniziò a scrivere i primi sonetti,”I cento sonetti in vernacolo pisano” nel 1872 con lo pseudonimo Neri Tanfucio. Il suo capolavoro rimane la serie di racconti e bozzetti delle Veglie di Neri (1884) in cui rivive con immediatezza il mondo contadino toscano. Tra le sue opere ricordi- amo “All'aria aperta”, “Nella campagna toscana”,”Acqua passata”, e “Foglie al vento”. Muore a Castiglioncello nel 1921. Per celebrare lo scrittore e la sua opera, il Comune di Monterotondo e l'Università degli Studi di Siena su iniziativa e proposta della Prolocodi Monterotondo organizzano a scadenza biennale un premio letterario di poesia.

Porta del Parco

 Il progetto "Porte del Parco" prevede l'apertura in ognuno dei sette comuni che fanno parte del Parco tecnologico ed archeologico (Follonica, Gavorrano, Massa Marittima, Scarlino, Montieri, Monterotondo Marittimo e Roccastrada) di centri d'accoglienza.
Nel comune di Monterotondo Marittimo, la struttura “Porta del Parco” è stata allestita nella sala comunale di via Pietro Gori, a due passi dal palazzo Comunale.
E’ il centro accoglienza e info-point a disposizione dei turisti che vengono a visitare il Parco. Permette di trovare notizie utili e materiale (depliant, mappe della zona, volumi in consultazione) riguardante Monterotondo Marittimo, Le Biancane ed il territorio delle Colline Metallifere.